mercoledì 10 novembre 2010

Antimodernismo o Fobia?

Dopo aver letto l'articolo "Dangerously Insane" di Deyan Sudjic, che presenta il libro di Leon Krier "The Architecture of Community", mi sono sorte alcune questioni.
Questo Krier viene rappresentato come un soggetto dall’aspetto semplice, sempre vestito di lino e con i capelli ‘scapigliati’, insomma dall’apparenza non sembra proprio un architetto. E anche per le sue idee: infatti Krier non costruisce! ‘A responsiblearchitect cannot possibly built today’ ‘ ..no respectable architect could build anything with a clear conscience…’.  Questo non per motivazioni legate all’utilizzo spregiudicato che nell’ultimo secolo in particolare si è fatto dell’ambiente, ma perché costruire secondo lui significherebbe prendere parte al crimine del secolo: la distruzione della tradizionale città europea. Pur sostenendo questo si ritiene aperto allo sviluppo e ad accettare quindi l’idea di pensare alle città come città adatte anche alle automobili.
Quello che ho percepito io invece è stato un atteggiamento di questo tipo: "il vetro, l’acciaio e il cemento armato li posso anche capire, ma il mattone e la calce sono strafichi!! Perché andare avanti quando sappiamo che quelli sono ottimali?". Adesso così ho chiaramente un tantino provocato (considerando con i materiali anche le costruzioni e le tipologie delle epoche storiche in cui tali materiali sono stati prevalentemente utilizzati).
Comunque ti rimando all’articolo, per avere una lettura più approfondita. A questo punto mi sono sorte un paio di questioni:
1.       è vero che ultimamente sembra andare di moda solo l'archistar, e cioè quell'architetto che realizza costruzioni strane a caso solo per colpire l'attenzione del passante. Però molte persone non sanno che dietro tante forme apparentemente improbabili, come possono essere generalmente le costruzioni di Calatrava per esempio, c'è una ricerca non solo a livello ingegneristico ma anche matematico (e spesso si fa riferimento alle forme che ci sono in natura). Questo perché attraverso lo studio di curve matematiche nello spazio tridimensionale, vogliono trovare forme che siano più resistenti di quelle che già conosciamo e utilizziamo. Un esempio tanto contraddetto è il Turning Torso, che come già saprai è stato costruito come fosse ‘avvitato’ su sé stesso per resistere con minor sforzo alle spinte del vento.
2.       e poi una cosa che salta subito all’occhio è questa fobia questo  rigetto per le nuove costruzioni nei centri storici. Ma perché??..forse nel passato si ponevano dei problemi su dove posizionare la cattedrale gotica se vicino a una pieve o meno? Perché dovremmo cominciare a farlo adesso?? Ma soprattutto, la mia questione è questa: rimanendo così ancorati alle tipologie ed ai materiali tradizionali, non è che si finisce per non avere l’apertura sufficiente per andare avanti?? Non rischiamo di fossilizzarci un tantino pensando sempre di dover stare al di sopra delle mode e considerando gran parte delle innovazioni come tali?